Sarkis, “La Fontana all’Acquerello” – Arte all’Arte, 2003
Piazza Matteotti
Poggibonsi
Sarkis è nato a Istanbul nel 1938 e vive a Parigi dal 1964. Attivo fin dagli anni ’60, è stato presente a numerosi appuntamenti internazionali, tra cui due edizioni di Documenta Kassel e tre della Biennale di Venezia, oltre a molte altre esposizioni in tutto il mondo. La sua maggiore qualità di artista è quella di riuscire a coniugare perfettamente la sua cultura d’origine con la tradizione contemporanea dell’arte occidentale, cui aggiunge elementi di cultura locale dei luoghi in cui è chiamato a esporre e intervenire. Lo stesso fa con le tecniche più antiche mescolate a quelle più attuali e con il rimando agli archetipi originari, non senza allusioni a episodi recenti dell’arte. Per queste sue caratteristiche egli si muove oggi tra l’arte che ha trovato nell’antropologia un nucleo importante della propria ricerca e quella “relazionale” che trova nel coinvolgimento attivo degli spettatori una modalità intrinseca dell’opera. Il progetto per Arte all’Arte riprende uno dei suoi recenti temi preferiti, cioè il rapporto tra il colore e la trasparenza e dunque la luce, la profondità, l’immaterialità, il passaggio, la trasformazione, che egli da tempo sviluppa nell’uso dell’acquerello e del vetro. Queste tecniche antichissime ma dai risvolti più che contemporanei sono trattate nelle forme più diverse, fino alla memorabile serie di brevi video 25 films de Saché, 1997-98, una piccola summa delle possibilità del suo lavoro. In una piazza di Poggibonsi, già luogo di incontro cittadino, Sarkis dispone una fontana sui generis, composta cioè di 12 piccoli bacini che possono essere usati da chiunque lo desideri come contenitori per la realizzazione di acquerelli. Un rito, un gioco, un impegno creativo che ha in Sarkis il primo animatore e l’insegnante del primo corso e che resterà poi stabilmente a disposizione della popolazione.